Riuniti a Pero 15 Comuni del Rhodense, la Regione, le Associazioni ambientaliste, i gestori dei depurarori e il Consorzio del Fiume Olona
(di Angela Fioroni - Strategie Ammnistrative - Mese di Novembre 2009)
Strano destino, quello dell'Olona: da fiume più inquinato d'Italia a fiume Expo! E un bel problema per le autorità pubbliche: come possiamo presentarci al mondo che verrà all’Expo con un fiume che scorre nella valle dell’esposizione, a due passi della stessa, che è il fiume più inquinato d’Italia? È proprio a questo interrogativo che si stanno cercando le risposte, a diversi livelli istituzionali, presso associazioni e consorzi, tra iniziative pubbliche e private,perché “Una regione come la Lombardia deve permettersi sfide eroiche, un sogno, per poter dire a tutto il mondo: venite a vedere cosa siamo riusciti a fare per l’Olona e la sua valle!” ha affermato per tutti a Pero durante l’incontro del 28 ottobre Damiano Di Simine, presidente di Legambiente. Questa è infatti la sfida che sta affrontando questo territorio del nord-ovest. Un territorio dalla infrastrutturazione potente, ricco di ciò che nel corso dei secoli gli ha consentito il suo fiume, che però vive ancora tutte le ferite della grande industrializzazione. Ferite che oggi le Amministrazioni locali, le Associazioni, i cittadini vogliono sanare, per restituire al fiume, alla valle, alle generazioni passate e a quelle future, il rispetto che meritano.
Questa volontà è stata manifestata da tutti i convenuti a Pero, quando Comuni (Pero e gli altri 15 Comuni del Rhodense), Regione, Consorzio del fiume Olona, Legambiente, Ianomi (Società che gestisce la depurazione e le fognature), architetti e professionisti si sono incontrati per raccontare cosa stanno facendo per raggiungere questo grande, eroico obiettivo.“I sedici Comuni della Conferenza del Nord-Ovest, che stanno affrontando insieme i temi relativi a Expo, inseriscono tra le priorità anche quelle ambientali, convinti che siano tematiche prioritarie per chi vive qui e chi verrà a visitare l’Expo”, ha affermato Livio Frigoli, Coordinatore della Conferenza.
“La condizione dell’acqua è ancora molto critica, ha dichiarato Luciano Maneggia sindaco di Pero, sulle sue sponde è pesante la cementificazione, ma tutti noi ci stiamo attivando per risanare la situazione. Con il Comune di Rho abbiamo presentato progetti alla Regione per intervenire sul fiume, utilizzando i fondi FAS, e ci auguriamo di avere i finanziamenti per avviare le prime opere”. “La storia dell’Olona è la storia dell’uomo e del suo fiume, che ha dato vita a diverse civiltà, da quella di Castelseprio alla vicenda rinascimentale, alla costruzione dei primi mulini, all’uso dell’acqua come forza motrice per le nuove industrie, alla fase attuale post industriale, ha asserito Fulvio Miscione, presidente del Consorzio del Fiume Olona. Il Consorzio si è formato nel 1606 tra i proprietari delle terre (oggi 400) lungo il fiume per regolare l’uso irriguo dell’acqua, e vive tuttora per uesti scopi, ai quali ha ggiunto quelli della manutenzione delle sponde e del controllo delle piene con convenzioni con oltre 30 Comuni. Consideriamo un nostro compito essenziale oggi quello di raccordo e raccolta di idee, di iniziative e progetti, e di collaborazione con tutti coloro che lavorano al risanamento del fiume, proprio per conseguire questo scopo”. “La Regione ha promosso il Contratto di Fiume, sperimentando questo strumento per la prima volta in Italia proprio sull’Olona, per affrontare uno dei problemi di maggior degrado della regione, ha spiegato Mario Clerici, dirigente della Regione.
Al Contratto partecipano 4 Province e 80 Comuni in un rapporto di solidarietà istituzionale per cui ciascuno di fa carico delle conseguenze sugli altri delle proprie azioni. Il contratto, stipulato nel 2004, ha già conseguito diversi obiettivi. L’Unione Europea ci impone tempi e qualità per il risanamento, il 2015 è la prima scadenza. Per l’Olona sarà davvero impegnativo poter rispettare questo obiettivo. D’altra parte, sappiamo che il degrado di un fiume non è irreversibile.” “Noi siamo coloro che fanno le opere, ha dichiarato Roberto Colombo, presidente di Ianomi. Gestiamo tre depuratori e tutto il collettamento, ci apprestiamo a gestire le fognature. Ci siamo dati il 2011 come data in cui completare la depurazione e la collettazione di tutta la parte milanese dell’Olona.”
“Legambiente ha voluto occuparsi dell’Olona, ha spiegato Damiano Di Simine, perché siamo convinti che questo fiume può tornare a essere ricchezza per i territori che attraversa: ricchezza di natura, di storia, di nuovo sviluppo. Perché ciò avvenga occorre un forte movimento popolare, e Legambiente assume l’incarico di formarlo, questo movimento, strutturando campagne per avvicinare le persone a questi temi del risanamento ambientale”.
Intanto qualcosa ancora si muove, a livello dei Comuni e dei privati. Molti Comuni infatti hanno inserito il tema del risanamento dell’Olona, del recupero ambientale e paesaggistico del suo corso nei propri PGT, e alcuni, come Pero e Rho, hanno cominciato a presentare progetti alla Regione per il relativo finanziamento.
E si muovono anche i privati: coloro che hanno mulini in abbandono e attività industriali dismesse cominciano a pensare a nuove attività, compatibili con l’ambiente e il territorio, con interventi per il recupero di parti del fiume.
A Pero questo incontro il 28 ottobre, molti incontri già realizzati e in programma in altri Comuni, in Regione un’iniziativa di lavoro tra Enti parco, Agenzie di Sviluppo Locale, Consorzi di Bonifica, Camere di Commercio, Consorzi Forestali e Autorità del Bacino del Po per confrontarsi sulla necessità di valorizzare la aree dei bacini idrici in vista di Expo, non solo dal punto di vista ambientale e paesaggistico, ma anche culturale, turistico e sociale; a Venezia, a Urban Promo, nell’ambito del tema “Milano che attrae”, si parlerà anche di un progetto innovativo, la valle dell’Olona: qualcosa davvero si muove. Forse l’Olona potrà davvero tornare a vivere.
Angela Fioroni