IL CONSORZIO DEL FIUME OLONA - ATTO DI NASCITA E CONTESTO STORICO
Il contesto storico di riferimento è quello del Ducato di Milano all'inizio del XVII secolo e, più in particolare, quello della Milano dei Promessi Sposi, di quella di S.Carlo e del Cardinale Federico, della Milano della Biblioteca Ambrosiana.
Il contesto storico nel quale si inserisce l’atto di nascita del Consorzio del Fiume Olona (che oggi si preferisce legare alla sottoscrizione dell’Accordo di Milano tra i nostri padri fondatori e i Rappresentanti del Regno di Spagna avvenuta in data 7 maggio 1610) è quello del Ducato di Milano all’inizio del XVII secolo. In quel periodo il Ducato di Milano, al pari degli altri possedimenti spagnoli italiani, viene considerato un semplice avamposto militare della Spagna anche se di fatto la città di Milano rappresenta, per la casa reale spagnola, il fulcro della sua potenza: da qui il re domina e controlla i suoi alleati italiani, si mantiene in costante contatto con gli Asburgo austriaci e, dall’altra parte , sempre da qui possono partire le sue truppe da inviare al sud contro i Turchi o al nord e ad ovest rispettivamente contro i Paesi Bassi.Milano e i milanesi tollerano a malapena i dominatori spagnoli: non sono sicuramente benvoluti a motivo della non trascurabile imposizione fiscale voluta dalla corona ma tutto ciò non mette in discussione la volontà di gran parte delle città lombarde, ed in particolare di Milano, di potersi in ogni caso sviluppare in un momento storico caratterizzato da una forte lievitazione dei prezzi e dall’espansione dei mercati europei. Se è vero infatti che le città più piccole quali Pavia e Como ebbero una forte espansione, non si può disconoscere con lo storico Alessandro Borgogna che anche “Milano con i suoi 100.000 abitanti era uno dei più grandi centri manifatturieri d’Europa, noto soprattutto per la lavorazione dei metalli e per la fabbricazione delle armi”. Si sta parlando, in buona sostanza, della Milano che vede la nascita della Biblioteca Ambrosiana, di quella della peste manzoniana, di quella Milano che, dal punto di vista religioso e pur facendo ora riferimento al Cardinale Federico Borromeo, non si è mai distaccata dall’operato virtuoso di San Carlo del quale conserva ancora intatta la volontà trasformatrice sulla scia degli esiti rilasciati dal Concilio di Trento.
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